buona lettura..e commentata anche acidamente, ci sta...
Mystery box: mystery life.
Me lo chiedevo di continuo: come diavolo fanno questi chef
amatoriali, aperta la scatola misteriosa, a inventarsi una ricetta?
In realtà è una vita che mi cimento in Mystery box, e
sicuramente, amici, l’avrete fatto anche voi. La vista desolante dei ripiani
vuoti del frigorifero la sera, al rientro dal lavoro, vi avrà di certo
spinto ad essere piuttosto creativi (e cretini, me per primo) in cucina, io ad esempio usavo: l’olio delle conserve, riciclato di necessità, usato
come condimento; i capperi salati sciolti nell’acqua di cottura della pasta, al
posto del sale; o ancora, sostituire il burro con il
grasso della pancetta (cosa che sarebbe pure corretta se si usa il guanciale). Ne
ho combinate di atrocità in cucina!
Ma lo spirito di sopravvivenza, corroborato da ricette
improvvisate negli anni, mi ha spinto tra le fila dei casting del nostro cooking show preferito.
Così, iniziando da Roma, arrivo a Milano
per presentare il mio piatto ai tre famosi giudici. Timorati
aspiranti chef, ammassati in una piccola sala e sottoposti a lunghe ore di
attesa, manifestavano evidenti sintomi di squilibrio: risate isteriche, pianti improvvisi,
esaltazioni mistiche e via dicendo. È il mio turno: inizia il conto alla rovescia dei 45,
scarsi, minuti a mia disposizione per cucinare il “Sole di Sicilia“. Inizio, nell’ordine, a tremare, a sudare, a ridere da solo, sopraffatto
dall’occhio delle telecamere, dai fotografi e dall’ansia delle autrici che, agitate mi tempestano di domande. Improvvisamente mi riprendo: davanti a me un
forno spaziale mutuato da un episodio di Star Trek che, con lucine e pulsanti, devo
riuscire a decifrare per infornare la mia melanzana. Finalmente parte. Sono più
rilassato. Metto la malvasia su un tegame e inizio a lavorare il pesce spada,
con olio ed erbe aromatiche portate dalla mia Sicilia.
Per fare il figo all’Esselunga ho comprato un sale aromatizzato,
con macinino annesso: un quarto d’ora per grattare sopra la giusta dose di
cristallo bianco, e intanto il tempo scorre.
Disperazione, lo stato d’animo peggiore: appena dieci minuti!
Rischio di perdere un dito per frullare i pistacchi, non tostati
preventivamente per mancanza di tempo, gli stronzi sembrano scappare via e non lasciarsi
sminuzzare. Preso da un folle raptus inizio a triturare anche la melanzana
ancora bollente(che produce tre o quattro ustioni gravi sulle dita) e aggiungo olio e mandorle.
Intanto, l’autrice mi tartassa di domande, a cui rispondo in
maniera concitata senza nemmeno sapere cosa dico. Lei sembra contenta, a me
basta.
Ho già realizzato la base del mio piatto, ha una bella forma,
la giusta consistenza ma la melanzana non si è cotta bene. Mi maledico, ma
ormai conto i secondi che mi separano dalla fine della prova. Assaggio un pezzo
di pesce spada: non sa di nulla! Manca il sale, maledetto macinino dell'Esselunga! Spero che
la malvasia riesca a coprire i difetti evidenti del piatto.
Appena in tempo coloro con i pistacchi il pesce spada, un
filo d’olio e poi finisco con la riduzione di malvasia: stop!
Mi fermo, alzo le mani, quanti difetti ho nel piatto, ma so
anche che l’idea è buona, spero.
“Devo rifare il piatto!”. Questa frase me la
fanno ridire una, due… quattro, cinque volte, e sarà l'unica parte che reciterò in questo fantastico show. A loro serviva un raccordo, mi
spiegano, l’anello di congiunzione che separa il piatto contestato dai giudici
alla mia riammissione in cucina.
Stavolta non mi fottono, né i fuochi né il sale.
Il piatto è un successo.
Passo la selezione.
Ricetta
SOLE DI SICILIA
Ingredienti
pesce spada, 800gr
>limoni, 2
>melanzane grosse, 2
>pistacchi di bronte, q.b.
>malvasia, 1 litro, zenzero, q.b.
>timo, q.b.
>alloro, q.b.
>rosmarino, q.b.
>origano fresco, q.b.
>menta, q.b.
Mettere le melanzane in forno con tutta la buccia e
lasciarle cuocere finche’ la polpa non è morbida e ben cotta. Ricavare la polpa
scavando con un cucchiaio e mettere il totale in un mixer, aggiungere olio,
sale, pepe e un po’ di menta. Frullare fino a ricavarne una purea morbida e
setosa.
Con un coppa pasta tagliare 4 dischi di spada, salarli e
metteteli in un recipiente largo con le erbe aromatiche, quindi versarci sopra
dell’acqua bollente fino a coprirli, un filo d’olio e poi sigillare con
dell’alluminio. Lasciare riposare per 10 minuti. Tostare i pistacchi in una
padella antiaderente, farli rosolare per poi passarli al mixer ottenendo una
granella di pistacchi.
In un pentolino versare la malvasia e farla restringere
aggiungendo a meta’ procedimento un po’ di zenzero sbucciato e tagliato a
lamelle. Appena ristretto passare da un colino e lasciare raffreddare. Comporre
il piatto con un coppa pasta, mettendo alla base la crema di melanzane, in
mezzo lo spada e sopra la granella di pistacchi. Ultimare il piatto con la
riduzione di malvasia.
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